LIBRI. La cucina come luogo di resistenza

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Esce per effequ il libro di Silvia De Marco “Ricette di confine. Il cibo narrato dalla Palestina occupata”. Non un mero ricettario ma la narrazione di una cultur

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di Chiara Cruciati 

Roma, 6 marzo 2019, Nena News – La prima parola, o forse la seconda, che si impara in Palestina è qahweh. Caffè: arabo, scuro, fondo polveroso e aroma di cardamomo è il rassicurante compagno di incontri, tempo libero, assemblee, viaggi. Lo trovi ovunque: nelle piazze di città e villaggi o lungo le strade, due shekel a bicchierino. Lo trovi nelle case e negli uffici, sempre lì pronto all’arrivo dell’ospite atteso o inatteso. 

Il qahweh è tra le ricette del libro appena pubblicato per effequ da Silvia De Marco: “Ricette di confine. Il cibo narrato dalla Palestina occupata”, prefazione di Michele Giorgio (pp. 128, 12 euro). Il racconto della vita in Palestina e lo scorrere delle ricette di salse, zuppe, piatti tradizionali sono spezzati – o meglio esaltati – dalle illustrazioni di Chiara De Marco. 

Il testo non è un mero ricettario, sterile elenco di ingredienti e procedimenti. È la narrazione di una cultura, della sua sorprendente ricchezza e della sua trasformazione. E anche della sua vita sotto occupazione militare israeliana, da Betlemme a Gaza, che entra per ovvie ragioni fino in cucina. Ai fornelli l’autrice incontra donne e uomini, attivisti, ex prigionieri politici, esegeti del riciclo, agricoltori. Con loro discute, scopre e cucina, si infila nei suq della frutta e della verdura e compra i prodotti seguendo le stagioni. 

De Marco, che ha vissuto a lungo in Palestina, offre un’occasione: guardare a quella terra con occhi diversi, attivando i sensi e individuando i punti di connessione con altri popoli, quelli del Mediterraneo che in comune hanno tanto a partire dai sapori e gli odori dei cibi. 

La cucina diviene il miglior linguaggio per narrare una realtà solo apparentemente distante: perché a tavola ci sediamo tutti, per la colazione, il pranzo, la cena, e i pasti che ci sembrano il necessario e scontato ritmo della vita quotidiana in certi luoghi possono diventare l’ennesima sfida. A Gaza dove le poche ore di elettricità disponibili al giorno e l’acqua inquinata cambiano tempistiche e prodotti; lungo il muro in Cisgiordania dove i campi agricoli confiscati tolgono alla popolazione gli spazi fisici della produzione; nella Valle del Giordano, dove le colonie agricole israeliane abbassano talmente i costi di produzione da annullare la concorrenza dei contadini palestinesi. 

Ricette di confine racconta ed esplora la Palestina e la sua gente, senza pesantezza, ma con la seria leggerezza che richiede una giornata ai fornelli. 

 

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